ALESSANDRO MANZONI
Somiglianze e punti di contatto con Giacomo Leopardi:
- sono i più importanti rappresentanti del Romanticismo italiano, Leopardi per la poesia, Manzoni per la narrativa, ma il primo ha scritto anche in prosa e il secondo in versi. Manzoni creò il primo vero grande romanzo della letteratura italiana: “I Promessi Sposi” (il primo è stato “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” di Foscolo, ma non è un capolavoro).
- quando Manzoni riscrive “I Promessi Sposi” per la terza volta (la seconda volta ha cambiato i contenuti, la terza lo stile), vuole sentire la lingua parlata dai fiorentini delle classi colte. Dalla Lombardia si trasferisce quindi con la famiglia nel Granducato di Toscana e frequenta gli ambienti degli spiritualisti, gli amici di Leopardi. Fra loro due, comunque, non ci sono contatti, perché sono troppo diversi.
- ambedue sono nobili, Manzoni è il figlio riconosciuto di un conte. La madre, Giulia Beccaria era figlia di Cesare Beccaria, il grande illuminista che aveva scritto “Dei delitti e delle pene”. Aveva concepito Alessandro con uno dei fratelli Verri (quelli che avevano fondato nella seconda metà del settecento la rivista “Il Caffè”). Poi il matrimonio formale fra Giulia Beccaria e il conte Manzoni finisce, lei va a Parigi con un nuovo compagno e il figlio va in un collegio e quindi vive lontano dalla madre.
Differenze con Leopardi:
- mentre Leopardi è di un paesino dell’arretrato Stato pontificio, Manzoni nasce nel 1785 a Milano, città avanzata e sotto la dominazione illuminata degli Austriaci. Intorno a Manzoni c’è un mondo molto stimolante: il nonno, sua madre, il nuovo compagno di sua madre, anche lui persona colta.
- Leopardi non si sposerà mai e non avrà figli, Manzoni si sposa due volte e avrà diversi figli (che moriranno tutti mentre lui era ancora in vita). La madre Giulia Beccaria, che ha perso il suo compagno, chiama il figlio Alessandro a Parigi, per averlo vicino e per farlo sposare. Così Manzoni sposa molto giovane una diciassettenne, Enrichetta Blondel. La ragazza era calvinista, ma si stava convertendo alla religione cattolica. I due insieme fanno un percorso autentico di avvicinamento al cristianesimo. Enrichetta Blondel morirà e Manzoni si risposerà con una vedova che aveva un figlio.
- da giovane Manzoni non segue molto le regole convenzionali, ma poi si converte al cristianesimo. Nelle sue opere c’è il meglio della cultura illuminista (il senso della giustizia, della verità) e il meglio della cultura cristiana e spiritualista, mentre Leopardi era materialista. Per Manzoni la ragione non può spiegare tutto, la fede conduce su un piano superiore.
- tutti e due danno un grande contributo al dibattito che inizia nel 1816 tra classicisti e romantici. Manzoni però, a differenza di Leopardi, è completamente romantico, perché il classicismo prende come modello un mondo pagano, mentre lui è un convinto cristiano.
Manzoni e le illusioni
Con Manzoni siamo oltre le illusioni. Era molto religioso e per lui Dio è il garante del senso della vita, cioè Dio garantisce il senso della vita e della storia, dà un significato e un fine alla vita e alla storia; quindi non abbiamo bisogno di illusioni.
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